Educare a un corretto stile di vita è indispensabile lo sviluppo psico-fisico dei più piccoli

L’alimentazione è una delle colonne portanti della nostra salute. È a tavola, infatti, che si gioca una delle partite più importanti per favorire il benessere fisico e, di conseguenza, anche quello mentale. Già da piccoli.

Preparare i propri figli a mangiare bene, infatti, è parte essenziale dell’educazione che viene impartita dai genitori, al pari dell’insegnar loro le buone maniere o a rimettere in ordine la propria stanza dopo aver giocato.

Seppur le norme generali sulle buone pratiche da adottare per uno stile di vita sano – una dieta varia ed equilibrata, accompagnata a una regolare attività fisica – per i bambini sotto gli 11 anni di età non siano poi così diverse da quelle che valgono per gli adulti (con ovviamente qualche accortezza maggiore legate alle necessità di crescita), in Italia un’alimentazione equilibrata per la crescita dei bambini non sembra essere ancora una priorità delle famiglie. Secondo una recente analisi1, infatti, ben il 42% dei bambini tra i 5 e i 9 anni nel nostro Paese è obeso o in sovrappeso, con un risultato che è il peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%. Ecco perché diventa urgente e necessario creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei bambini: ciò si traduce non nell’imporre una dieta, quanto nell’introdurre il prima possibile abitudini alimentari corrette.

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Il fabbisogno energetico dei bambini

Per fabbisogno energetico giornaliero si intende la quantità minima di energia di cui quotidianamente necessita l’organismo umano per svolgere le attività biologiche e quelle legate alla vita relazionale (scuola, lavoro, attività sportiva). Nei bambini in età scolare (quindi dai sei anni in poi), il fabbisogno energetico varia a seconda dell’età, del sesso, della conformazione fisica, della statura e del tipo di attività svolta. Quello previsto dai LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti) corrisponde a:

Tali stime prevedono un discreto livello di attività fisica e che devono essere ridotte del 15% in caso di vita sedentaria. La razione calorica giornaliera, cioè le calorie provenienti dai macronutrienti, deve essere ben equilibrata e ripartita in modo da assumere:

Tra questi macronutrienti, i carboidrati devono apportare il 50-60% delle calorie giornaliere totali, i grassi il 30% e le proteine il 15% (percentuali variabili a seconda dell’età e del peso del bambino, oltre che in relazione, come detto, anche all’attività fisica svolta).

Dalla colazione alla cena: cosa mettere in tavola per i bambini

La prima colazione – troppo spesso trascurata – è uno dei pasti più importanti nella giornata del bambino. Deve coprire, da sola, il 15% dell’apporto calorico giornaliero. Latte o yogurt, spremute di agrumi, cereali, pane con miele o marmellata sono gli ingredienti per partire con il piede giusto mentre per lo spuntino di metà mattinata è indicato il consumo di frutta fresca.

A pranzo e cena, i carboidrati – in particolar modo quelli complessi (pasta, riso e pane, meglio se integrali) – sono indispensabili per una crescita sana e per fornire l’energia necessaria a portare avanti gli impegni scolastici e ricreativi quotidiani. La carne rossa, di contro, non dovrebbe essere servita più di 2-3 volte la settimana, alternata ad altre preziose fonti di proteine quali il pesce, i legumi o le uova. Per quanto riguarda i grassi, non vanno evitati ma consumati quelli più salutari – ovvero, gli insaturi presenti nell’olio di oliva, nel pesce, nella frutta secca – e moderatamente quelli saturi della carne e dei latticini.

Sempre per il principio della varietà, è opportuno conoscere il menù scolastico per servire a cena un piatto complementare a quello che i bambini hanno mangiato a pranzo.

L’importanza della stagionalità

Una delle prime buone pratiche da adottare per garantire ai bambini un’alimentazione equilibrata è il ricorso ai prodotti di stagione. L’agricoltura moderna e la globalizzazione crescente hanno indotto le persone a seguire la cattiva abitudine di acquistare e consumare qualunque tipo di frutta e verdura nel corso di tutto l’anno. Eppure scegliere esclusivamente prodotti di stagione porta con sé numerosi benefici, primo fra tutti tutto, quello di avere frutta e verdura non solo naturalmente più saporite e profumate – qualità che possono agevolare il consumo stesso da parte dei più piccoli, notoriamente scettici di fronte a questi alimenti – ma anche più fresche e di conseguenza più nutrienti. Nonché più sane, dal momento che se vengono coltivate in stagione richiedono un uso più moderato di prodotti che ne forzano la crescita/maturazione.

Alimentazione e sistema immunitario dei bambini

Così come per gli adulti, anche nel caso dei più piccoli vale la regola che il sistema immunitario si mantiene in salute con un’alimentazione varia ed equilibrata, ovvero quella alimentazione che tiene conto di tutti i nutrienti di cui l’organismo necessita. Alla nascita, il sistema immunitario dei bambini non è sviluppato ma ancora in costruzione. Se durante la gravidanza il bambino vive in ambiente sterile e protetto, è una volta nato che il piccolo inizia a costruire autonomamente il proprio sistema immunitario, che raggiungerà la piena maturità intorno ai 5-6 anni di vita. Seppur i bambini tendano a una certa ripetitività, la loro dieta deve essere quanto più varia possibile, al fine di scongiurare possibili aumenti di peso o pericolose carenze nutrizionali – relative, ad esempio, a una mancanza di calcio legato alla necessità di fronteggiare la maggior richiesta derivante dal rapido accrescimento delle ossa o a un deficit di ferro legato a un aumento della massa sanguigna. Tra le più insidiose ci può essere la carenza di vitamina D, a causa della quale l’organismo assorbe una quantità inferiore di calcio e fosfato. Poiché questi due preziosi elementi non sono disponibili in quantità sufficienti per mantenere le ossa sane, l’ipovitaminosi può causare un disturbo osseo detto rachitismo nei bambini o osteomalacia negli adulti.

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